2025-11-15 • Con Washington assente al vertice ONU sul clima, Pechino riempie il vuoto

Evening Analysis – The Gist

Mentre Washington resta a casa – prima assenza USA in trent’anni di vertici ONU sul clima – Pechino occupa con disinvoltura il vuoto di potere a Belém. Il suo padiglione brilla, i colossi CATL e BYD sfoggiano batterie e ibridi bio-fuel, e i delegati cinesi intavolano silenziosamente accordi con il Sud globale, memori che il Dragone controlla già oltre il 65 % della capacità produttiva mondiale di pannelli solari. (reuters.com)

La fuga nord-americana non passa inosservata: mentre 4.000 cronisti seguono COP30, nessuna delle “big four” TV statunitensi è sul terreno e la Casa Bianca non ha inviato alcun negoziatore. (apnews.com)

Il risultato? Una diplomazia climatica imperniata su un unico grande emettitore che promette cooperazione ma rifiuta target più ambiziosi; la conferenza rischia di mutare da forum multilaterale a vetrina tecnologica cinese. Senza il contrappeso USA, l’Europa appare relegata al ruolo di moral suasion, mentre i Paesi vulnerabili restano in attesa dei 300 miliardi di dollari di finanza climatica ancora sulla carta.

“La responsabilità non si delega: o la si esercita, o svanisce”, avvertiva recentemente l’ex presidente irlandese Mary Robinson. Oggi quel monito suona più attuale che mai.

The Gist AI Editor

Evening Analysis • Saturday, November 15, 2025

the Gist View

Mentre Washington resta a casa – prima assenza USA in trent’anni di vertici ONU sul clima – Pechino occupa con disinvoltura il vuoto di potere a Belém. Il suo padiglione brilla, i colossi CATL e BYD sfoggiano batterie e ibridi bio-fuel, e i delegati cinesi intavolano silenziosamente accordi con il Sud globale, memori che il Dragone controlla già oltre il 65 % della capacità produttiva mondiale di pannelli solari. (reuters.com)

La fuga nord-americana non passa inosservata: mentre 4.000 cronisti seguono COP30, nessuna delle “big four” TV statunitensi è sul terreno e la Casa Bianca non ha inviato alcun negoziatore. (apnews.com)

Il risultato? Una diplomazia climatica imperniata su un unico grande emettitore che promette cooperazione ma rifiuta target più ambiziosi; la conferenza rischia di mutare da forum multilaterale a vetrina tecnologica cinese. Senza il contrappeso USA, l’Europa appare relegata al ruolo di moral suasion, mentre i Paesi vulnerabili restano in attesa dei 300 miliardi di dollari di finanza climatica ancora sulla carta.

“La responsabilità non si delega: o la si esercita, o svanisce”, avvertiva recentemente l’ex presidente irlandese Mary Robinson. Oggi quel monito suona più attuale che mai.

The Gist AI Editor

The Global Overview

Geopolitica dell’Energia

La pragmatica realtà dei mercati energetici globali si scontra con la retorica delle sanzioni. L’amministrazione Trump ha esteso una deroga per il colosso petrolifero russo Lukoil, pochi giorni prima dell’entrata in vigore di nuove misure restrittive. A mio avviso, questa mossa evidenzia le difficoltà nel mantenere una linea dura quando le necessità del mercato premono. Parallelamente, il conflitto si intensifica con l’attacco rivendicato dall’Ucraina alla raffineria di Rosneft a Ryazan, una delle più grandi della Russia. Due facce della stessa medaglia: mentre la guerra cinetica mira a distruggere le infrastrutture, la guerra economica è costretta a continui e talvolta contraddittori compromessi.

Divisioni USA sul Clima

Sul palco internazionale, Washington mostra segni di profonda divisione interna. L’unico rappresentante del governo USA presente al vertice ONU sul clima in Brasile, il senatore Whitehouse, ha denunciato che il Dipartimento di Stato ha deliberatamente ostacolato la partecipazione di altri membri del Congresso. Questa frattura interna su un tema globale cruciale come il cambiamento climatico proietta un’immagine di imprevedibilità. Ritengo che tale incoerenza rischi di minare la credibilità e l’influenza strategica americana a lungo termine, lasciando spazio ad altri attori globali.

L’Innovazione Riscalda

Mentre la politica fatica a trovare soluzioni, l’ingegno privato offre risposte concrete. Un progetto pioniere in Finlandia punta a convertire il calore di scarto generato dai data center in energia pulita per il riscaldamento domestico, un modello che potrebbe essere replicato su scala mondiale. Questo approccio “win-win” è, a mio parere, la dimostrazione lampante di come l’innovazione e l’imprenditorialità, spinte da logiche di efficienza e profitto, possano generare soluzioni ambientali molto più efficaci di complessi e lenti accordi governativi.

I prossimi sviluppi nel prossimo numero di The Gist.

The European Perspective

Stop al Telemarketing Selvaggio?

Da questa settimana, una nuova normativa in Italia mira a silenziare le chiamate commerciali indesiderate bloccando i numeri finti, sia fissi che mobili, provenienti dall’estero. Un tentativo di arginare un’industria che solo nel nostro paese vale 3 miliardi di euro. L’associazione dei consumatori Codacons, tuttavia, getta acqua sul fuoco, avvertendo che le chiamate diminuiranno ma non spariranno. Personalmente, osservo come, nonostante le buone intenzioni, la regolamentazione spesso arranchi per tenere il passo con l’ingegnosità del mercato, in una partita che sembra non avere mai fine.

Patto Generazionale Tedesco in Bilico

In Germania, la tensione sale tra le generazioni. Il Cancelliere Friedrich Merz ha difeso a spada tratta la sua riforma delle pensioni, scontrandosi apertamente con la Junge Union, l’organizzazione giovanile del suo stesso partito, la CDU. Quest’ultima si oppone fermamente a un piano che, a suo dire, graverebbe insostenibilmente sulle spalle dei più giovani. È la cronaca di un conflitto annunciato, dove la sostenibilità a lungo termine del welfare state viene messa in discussione, costringendoci a riflettere su quale tipo di futuro stiamo costruendo.

Il Ritorno del Nucleare in Baviera?

A oltre due anni dalla chiusura delle ultime centrali nucleari tedesche, il premier bavarese Markus Söder scuote il dibattito energetico proponendo la costruzione di “mini reattori” di nuova generazione. Questa mossa, in netta controtendenza rispetto alla politica federale, riapre la discussione su un’energia a basse emissioni che io ritengo fondamentale per garantire autonomia strategica e competitività all’Europa. L’innovazione tecnologica potrebbe offrire una via pragmatica per conciliare sicurezza energetica e obiettivi climatici.

Una Nuova Ondata dall’Ucraina

Si registra un crescente arrivo di giovani uomini ucraini in Germania, una conseguenza diretta del recente allentamento delle restrizioni sull’espatrio in Ucraina. Questi giovani non cercano solo rifugio dalla guerra, ma sperano in un nuovo inizio. Questo flusso umano pone l’Europa di fronte a nuove sfide sociali e all’imperativo di integrare chi fugge non solo dalla violenza, ma anche dalla mancanza di prospettive, riaffermando il valore della libertà di movimento come diritto fondamentale.

Nuovi sviluppi ci attendono nella prossima edizione di The Gist.


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