Mercati europei: chiusura contrastata in attesa di segnali
Bruxelles sfida il “Golden Power” italiano
La Commissione Europea ha avviato una procedura d’infrazione contro l’Italia per la normativa sul “golden power”, che conferisce al governo poteri speciali di veto su operazioni societarie in settori strategici come quello bancario. Secondo Bruxelles, questi poteri discrezionali rischiano di violare i principi di libertà di stabilimento e di libera circolazione dei capitali, pilastri del mercato unico. A mio avviso, sebbene la protezione degli asset nazionali sia un’istanza comprensibile, è essenziale che tali strumenti non diventino un pretesto per interventi statali che potrebbero soffocare la concorrenza e la dinamicità del mercato, a danno dei consumatori e degli investitori. Il ministro Giorgetti si è detto pronto a superare le obiezioni.
L’intelligenza artificiale e i limiti dell’innovazione
Mentre l’entusiasmo per l’intelligenza artificiale non accenna a diminuire, uno studio di ricercatori di Oxford e della Utah State University getta acqua sul fuoco. Si sostiene che i modelli linguistici di grandi dimensioni, per quanto sofisticati, non siano ancora in grado di creare nuova conoscenza scientifica, limitandosi a rielaborare informazioni esistenti. Questo pone una questione fondamentale per chi, come me, crede nel potere dell’innovazione come motore del progresso economico: la vera creatività e il pensiero critico, capaci di generare scoperte rivoluzionarie, restano per ora una prerogativa umana. L’AI è uno strumento potentissimo, ma non la panacea per ogni sfida.
Pressioni sull’Ucraina per un negoziato di pace
Dal fronte geopolitico, emergono segnali di una crescente pressione da parte degli Stati Uniti sull’Ucraina per negoziare una fine del conflitto. Secondo la corrispondente della ZDF, l’America “sembra perdere la pazienza e vuole vedere risultati”, spingendo per un piano di pace. Questo sviluppo, se confermato, avrebbe implicazioni significative per gli equilibri europei e per i mercati, in particolare nel settore della difesa, che infatti ha registrato un crollo dopo le dichiarazioni del presidente ucraino riguardo la sua disponibilità a lavorare su un piano statunitense per porre fine alla guerra. La stabilità continentale rimane un fattore cruciale per la fiducia degli investitori.
Le prossime settimane saranno decisive per comprendere le reali direzioni dei mercati e della geopolitica; continuate a seguirci per non perdere i futuri sviluppi.
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