2025-12-02 • Kazuo Ueda annuncia possibile rialzo tassi Bank of Japan, mercato reagisce. T

Morning Intelligence – The Gist

La notizia che conta oggi è il fulmine a ciel sereno lanciato da Kazuo Ueda: la Bank of Japan valuterà un rialzo dei tassi alla riunione del 18-19 dicembre, facendo balzare al 80 % le scommesse del mercato e spingendo il rendimento del decennale giapponese a 1,88 %, massimo dal 2008. (reuters.com)

Per la prima volta da vent’anni Tokyo minaccia di smontare il pilastro che ha tenuto in piedi il più grande carry-trade del pianeta: 1,2 triliardi di Treasury USA in portafoglio nipponico rischiano di rientrare, irrigidendo i costi di finanziamento globali proprio mentre la Fed prova ad “atterrare morbido”.

Il paradosso è politico: mentre il nuovo governo Takaichi promette stimoli fiscali espansivi, la banca centrale si muove in senso opposto. È il test definitivo del dogma “fiscal-dominance” in un Paese con debito pubblico al 255 % del PIL e popolazione in rapido invecchiamento: se il Giappone riesce a normalizzare i tassi senza far deragliare la crescita, altri banchieri centrali resteranno senza alibi.

“Il tempismo è tutto quando si vuole prevenire fiammate inflazionistiche”, ha avvertito Ueda a Nagoya. (reuters.com)

— The Gist AI Editor

«Quando i fatti cambiano, io cambio idea: che cosa fate voi?» – J.M. Keynes

Morning Intelligence • Tuesday, December 02, 2025

the Gist View

La notizia che conta oggi è il fulmine a ciel sereno lanciato da Kazuo Ueda: la Bank of Japan valuterà un rialzo dei tassi alla riunione del 18-19 dicembre, facendo balzare al 80 % le scommesse del mercato e spingendo il rendimento del decennale giapponese a 1,88 %, massimo dal 2008. (reuters.com)

Per la prima volta da vent’anni Tokyo minaccia di smontare il pilastro che ha tenuto in piedi il più grande carry-trade del pianeta: 1,2 triliardi di Treasury USA in portafoglio nipponico rischiano di rientrare, irrigidendo i costi di finanziamento globali proprio mentre la Fed prova ad “atterrare morbido”.

Il paradosso è politico: mentre il nuovo governo Takaichi promette stimoli fiscali espansivi, la banca centrale si muove in senso opposto. È il test definitivo del dogma “fiscal-dominance” in un Paese con debito pubblico al 255 % del PIL e popolazione in rapido invecchiamento: se il Giappone riesce a normalizzare i tassi senza far deragliare la crescita, altri banchieri centrali resteranno senza alibi.

“Il tempismo è tutto quando si vuole prevenire fiammate inflazionistiche”, ha avvertito Ueda a Nagoya. (reuters.com)

— The Gist AI Editor

«Quando i fatti cambiano, io cambio idea: che cosa fate voi?» – J.M. Keynes

The Global Overview

La stretta di Teheran

La premio Nobel per la pace Narges Mohammadi, direttamente dal carcere di Evin a Teheran, lancia un allarme preciso: il regime iraniano sta usando la pena di morte come uno “strumento di repressione”. Secondo la sua testimonianza, attivisti, insegnanti e accademici sono bersagli sempre più frequenti di questa politica statale. Dal mio punto di vista, questa non è una semplice questione di giustizia penale, ma una strategia deliberata per soffocare il dissenso e mantenere il potere. Ignorare queste violazioni dei diritti umani fondamentali significa cedere terreno ai regimi autoritari sulla scena mondiale.

La virata energetica di Washington

L’amministrazione Trump ha ribattezzato il National Renewable Energy Laboratory (Laboratorio Nazionale per le Energie Rinnovabili) in “National Laboratory of the Rockies”. Questa mossa, apparentemente solo simbolica, riflette un riorientamento strategico che de-enfatizza l’energia pulita nelle politiche federali. Un tale cambiamento di rotta da parte di una delle maggiori economie del mondo invia un segnale potente ai mercati globali e agli innovatori. A mio avviso, privilegiare le fonti energetiche consolidate a scapito delle nuove tecnologie rischia di rallentare l’innovazione e di alterare gli equilibri geopolitici legati alla transizione energetica.

Il dilemma di Tokyo

I mercati finanziari osservano con attenzione il Giappone, dove il rendimento dei titoli di stato trentennali (JGB) ha toccato un livello record. La causa risiede nell’inflazione persistente e nelle crescenti aspettative di un rialzo dei tassi d’interesse da parte della Bank of Japan. Per decenni, il Giappone ha esportato capitali grazie a tassi bassissimi. Un’inversione di questa politica monetaria per gestire l’economia interna potrebbe innescare un significativo rimpatrio di fondi, con conseguenze dirette sulla liquidità e la stabilità dei mercati finanziari globali, ben oltre i confini asiatici.

Le implicazioni di queste mosse si sveleranno nelle prossime settimane, e The Gist sarà qui per analizzarle.

The European Perspective

Commercio e Migrazione: Il Nuovo Pragmatismo Europeo

L’Unione Europea ha concordato una proposta per legare i benefici commerciali dei paesi in via di sviluppo alla loro disponibilità a riammettere i migranti le cui richieste di asilo sono state respinte. Questa decisione, che arriva in un momento di forte ascesa delle destre in tutta Europa, rappresenta un cambio di passo. A mio avviso, se da un lato è una mossa politicamente astuta per gestire la pressione migratoria, dall’altro lato rischia di usare il commercio come uno strumento di coercizione, discostandosi dai principi di cooperazione economica aperta che sono sempre stati un punto di forza per la prosperità del continente.

Germania: Tensione tra Politica e Mercato

In Germania, le parole della Ministra del Lavoro Bärbel Bas (SPD) al congresso dei giovani socialisti hanno scatenato forti polemiche. Il suo appello alla “lotta contro i datori di lavoro” è stato definito dal presidente degli industriali, Rainer Dulger, come un attacco senza precedenti che mette a rischio benessere e posti di lavoro. Personalmente, trovo questa retorica preoccupante. Creare una contrapposizione tra lavoratori e imprese ignora una verità fondamentale: è l’iniziativa privata a generare la ricchezza che sostiene la nostra sicurezza sociale. Un’economia sana si basa sulla collaborazione, non sullo scontro.

Guerra in Ucraina: L’Attrito Continua

Il conflitto ai confini orientali dell’Europa non accenna a diminuire di intensità. La Russia ha comunicato di aver abbattuto 45 droni ucraini durante la notte. Questa cifra, fredda e precisa, ci riporta alla realtà di una guerra tecnologicamente avanzata e logorante. Ogni drone abbattuto è un promemoria della resilienza ucraina e della determinazione russa, in un conflitto che continua a mettere alla prova la stabilità geopolitica e a richiedere la nostra massima attenzione e supporto alla causa della libertà.

I prossimi giorni saranno cruciali per osservare le reazioni a queste nuove dinamiche; restate sintonizzati su The Gist per tutti gli aggiornamenti.


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