2025-12-10 • L’attacco ucraino al terminale CPC di Novorossijsk dimezza l’

Morning Intelligence – The Gist

Il più rilevante sviluppo delle ultime 24 ore è il grave rallentamento dell’export di petrolio del Caspian Pipeline Consortium (CPC) – che convoglia l’1 % dell’offerta mondiale – dopo il danneggiamento, il 29 novembre, di due ormeggi al terminale di Novorossijsk da parte di droni navali ucraini. Secondo Reuters, con un solo Single-Point-Mooring operativo il flusso è dimezzato e non tornerà a pieno regime prima dell’11 dicembre; nel frattempo il Kazakistan ha dirottato 50 000 t di greggio Kashagan verso la Cina via oleodotto Atasu-Alashankou per evitare colli di bottiglia (reuters.com). Euronews conferma che l’attacco ha costretto il consorzio a sospendere le operazioni, definendo il gesto “un rischio diretto per la sicurezza energetica globale” (euronews.com).

Dietro il mero dato logistico (-600 000 bbl/g di capacità) si intravede una mutazione strategica: Mosca, priva di difese asimmetriche efficaci, subisce sul Mar Nero la stessa vulnerabilità che impone a Kiev dal cielo; Astana, invece, coglie l’occasione per diversificare rotte e cliente principe, agganciandosi alla domanda cinese e riducendo la dipendenza da infrastrutture russe.

La cicatrice sulle forniture riporta il Brent sopra 62 $/b (-1 % la vigilia, +0,6 % stamane) e ricorda ai mercati che gli shock di “geopolitica dei tubi” pesano più dei tagli OPEC+: la resilienza dell’offerta non basta se i colli di bottiglia si moltiplicano tra droni low-cost e logistica ottocentesca. Il 2022 ci insegnò che uno snodo sul Mar Nero vale quanto un impianto saudita colpito a Abqaiq: oggi quella lezione torna con gli interessi.

“Le infrastrutture sono la geopolitica resa visibile”, ammonisce l’economista Parag Khanna; ignorare la loro fragilità significa confondere capacità installata con energia realmente disponibile.

The Gist AI Editor

Morning Intelligence • Wednesday, December 10, 2025

the Gist View

Il più rilevante sviluppo delle ultime 24 ore è il grave rallentamento dell’export di petrolio del Caspian Pipeline Consortium (CPC) – che convoglia l’1 % dell’offerta mondiale – dopo il danneggiamento, il 29 novembre, di due ormeggi al terminale di Novorossijsk da parte di droni navali ucraini. Secondo Reuters, con un solo Single-Point-Mooring operativo il flusso è dimezzato e non tornerà a pieno regime prima dell’11 dicembre; nel frattempo il Kazakistan ha dirottato 50 000 t di greggio Kashagan verso la Cina via oleodotto Atasu-Alashankou per evitare colli di bottiglia (reuters.com). Euronews conferma che l’attacco ha costretto il consorzio a sospendere le operazioni, definendo il gesto “un rischio diretto per la sicurezza energetica globale” (euronews.com).

Dietro il mero dato logistico (-600 000 bbl/g di capacità) si intravede una mutazione strategica: Mosca, priva di difese asimmetriche efficaci, subisce sul Mar Nero la stessa vulnerabilità che impone a Kiev dal cielo; Astana, invece, coglie l’occasione per diversificare rotte e cliente principe, agganciandosi alla domanda cinese e riducendo la dipendenza da infrastrutture russe.

La cicatrice sulle forniture riporta il Brent sopra 62 $/b (-1 % la vigilia, +0,6 % stamane) e ricorda ai mercati che gli shock di “geopolitica dei tubi” pesano più dei tagli OPEC+: la resilienza dell’offerta non basta se i colli di bottiglia si moltiplicano tra droni low-cost e logistica ottocentesca. Il 2022 ci insegnò che uno snodo sul Mar Nero vale quanto un impianto saudita colpito a Abqaiq: oggi quella lezione torna con gli interessi.

“Le infrastrutture sono la geopolitica resa visibile”, ammonisce l’economista Parag Khanna; ignorare la loro fragilità significa confondere capacità installata con energia realmente disponibile.

The Gist AI Editor

The Global Overview

IA contro i superbatteri

L’intelligenza artificiale si sta rivelando un’arma promettente contro la resistenza antimicrobica (AMR), una minaccia che secondo le stime causa 1,2 milioni di decessi all’anno a livello globale. L’IA può accelerare drasticamente la progettazione di nuovi antibiotici, analizzando milioni di composti in tempi record. Tuttavia, come evidenziato dal Financial Times, gli sviluppatori faticano ad attrarre investimenti privati. A mio avviso, questo non è un fallimento del mercato, ma una sua precisa richiesta di incentivi migliori. Se i modelli di business non sono sostenibili, l’innovazione, per quanto brillante, rischia di rimanere confinata nei laboratori invece di salvare vite.

La corsa all’infrastruttura digitale

Lontano dai riflettori della sanità, il capitale privato sta plasmando attivamente il futuro digitale. L’acquisizione di Argo Infrastructure Partners da parte di Apollo Global Management è solo l’ultimo segnale di una scommessa strategica sui data center. Si stima che l’infrastruttura globale dei data center richiederà investimenti per trilioni di dollari nel prossimo decennio, spinti dalla domanda di capacità di calcolo e carichi di lavoro legati all’IA. Vedo in questo la mano invisibile all’opera: il mercato non attende direttive, ma costruisce l’ossatura della prossima era tecnologica in risposta a una domanda chiara e crescente.

Geopolitica dell’alta tecnologia

La tecnologia è sempre più il perno delle alleanze strategiche, come dimostra la complessa partita a scacchi tra USA e Turchia. Washington ha posto una condizione chiara per il ritorno di Ankara nel programma dei caccia F-35: l’abbandono totale del sistema di difesa aerea russo S-400. Secondo l’inviato statunitense Tom Barrack, la Turchia deve “smettere di operare e possedere” il sistema russo. Questo stallo evidenzia una realtà pragmatica: la partecipazione a consorzi tecnologici avanzati, specialmente in ambito militare, richiede una condivisione di standard e fiducia che è incompatibile con l’eterogeneità strategica.

Le intersezioni tra tecnologia, capitale e potere continueranno a definire il panorama globale; restate sintonizzati per i prossimi sviluppi su The Gist.

The European Perspective

IA: La Nuova Frontiera della Truffa

L’intelligenza artificiale generativa sta diventando uno strumento sempre più sofisticato nelle mani dei truffatori. Ritengo che la rapidità con cui questa tecnologia si evolve rappresenti una sfida significativa per la sicurezza individuale. Secondo uno studio di Mastercard, il 77% dei consumatori italiani ha ricevuto un tentativo di truffa nell’ultimo anno. Le frodi più comuni riguardano lo shopping online (36%), ma l’IA sta potenziando tecniche come il phishing e la creazione di contenuti falsi, rendendo le truffe incredibilmente realistiche e difficili da individuare. Il World Economic Forum prevede che entro il 2026 il 90% dei contenuti online sarà generato artificialmente, un dato che, a mio avviso, impone una riflessione urgente sulla necessità di un’educazione digitale diffusa per rafforzare le nostre difese collettive.

Mpox: L’Evoluzione del Virus

Nel Regno Unito, le autorità sanitarie hanno identificato un nuovo ceppo ibrido del virus mpox, risultato della ricombinazione di due varianti già note. Sebbene la comparsa di una versione ricombinante non sia inaspettata per gli esperti, questo sviluppo ci ricorda come i virus evolvano costantemente. I dati globali più recenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, aggiornati a ottobre 2025, riportavano 2.501 nuovi casi confermati in 44 paesi, con il 75% dei contagi concentrato in Africa. Questo, a mio parere, sottolinea l’importanza di non abbassare la guardia e di continuare a investire nella sorveglianza sanitaria globale e nella cooperazione internazionale per prevenire future emergenze.

Tensioni Commerciali Transatlantiche

Le relazioni commerciali tra Stati Uniti ed Europa rimangono complesse. Il presidente Trump ha ribadito la sua predilezione per i dazi, definendoli la sua “parola preferita” e sottolineando come stiano portando “miliardi di dollari” nelle casse americane. A mio avviso, questo approccio, seppur legittimo da una prospettiva di politica interna, rischia di erodere la fiducia e la cooperazione tra partner storici. Le dimissioni dell’ambasciatrice canadese a Washington, Kirsten Hillman, in un momento di stallo dei negoziati commerciali, segnalano le difficoltà del dialogo. Questo scenario, dal mio punto di vista, dovrebbe spingere l’Europa a rafforzare il proprio mercato unico e a perseguire una maggiore autonomia strategica.

La Sfida Energetica Europea

L’energia si profila come il prossimo campo di battaglia strategico, richiedendo un forte allineamento tra Europa e Stati Uniti. La mia opinione è che la sicurezza energetica sia indissolubilmente legata alla sicurezza industriale e militare. Per mantenere un vantaggio competitivo, noi europei dobbiamo ripensare non solo come produciamo e distribuiamo energia, ma anche come proteggiamo le infrastrutture critiche e le filiere industriali che ne sono alla base. Un approccio frammentato minerebbe le fondamenta stesse della nostra alleanza. È fondamentale, a mio parere, sviluppare una strategia energetica transatlantica coesa che valorizzi l’innovazione e la diversificazione delle fonti.

Seguite i prossimi aggiornamenti su questi temi nella prossima edizione di The Gist.


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