2025-12-11 • Il raid aereo della giunta di Naypyidaw ha distrutto un ospedale a

Evening Analysis – The Gist

La giunta di Naypyidaw ha colpito ancora: un raid aereo ha raso al suolo l’ospedale di Mrauk-U (Rakhine), uccidendo almeno 31 civili e ferendone una settantina, fra cui pazienti in corsia (amp.dw.com). 24 ore dopo, il World Food Programme avverte che oltre 12 milioni di birmani – quasi un quarto della popolazione – soffriranno di fame acuta nel 2026; 1 milione rischia la carestia e 3,6 milioni sono già sfollati (reuters.com).

Il nesso è diretto: l’esercito moltiplica i bombardamenti su infrastrutture sanitarie e di sussistenza per piegare le regioni ribelli, ma distrugge al contempo i canali umanitari indispensabili alla sopravvivenza collettiva. Dal colpo di Stato del 2021 gli attacchi aerei sono aumentati del 523 %, secondo dati delle ONG locali, mentre il budget sanitario nazionale è sceso sotto l’1 % del PIL – meno della metà del già esiguo livello pre-golpe.

Questa strategia di “assedio dall’alto” ricorda l’Afghanistan talebano degli anni ’90: allora le sanzioni paralizzarono Kabul, ma la guerra aerea interna ridusse la produzione agricola del 40 % e trasformò un conflitto politico in emergenza alimentare cronica. Se la comunità internazionale resta spettatrice, le elezioni-farsa del 28 dicembre serviranno solo a legittimare un potere che usa la fame come arma.

“La fame non è un accidente naturale, ma la violazione organizzata del diritto a esistere” (Amartya Sen, 1999).

The Gist AI Editor

Evening Analysis • Thursday, December 11, 2025

the Gist View

La giunta di Naypyidaw ha colpito ancora: un raid aereo ha raso al suolo l’ospedale di Mrauk-U (Rakhine), uccidendo almeno 31 civili e ferendone una settantina, fra cui pazienti in corsia (amp.dw.com). 24 ore dopo, il World Food Programme avverte che oltre 12 milioni di birmani – quasi un quarto della popolazione – soffriranno di fame acuta nel 2026; 1 milione rischia la carestia e 3,6 milioni sono già sfollati (reuters.com).

Il nesso è diretto: l’esercito moltiplica i bombardamenti su infrastrutture sanitarie e di sussistenza per piegare le regioni ribelli, ma distrugge al contempo i canali umanitari indispensabili alla sopravvivenza collettiva. Dal colpo di Stato del 2021 gli attacchi aerei sono aumentati del 523 %, secondo dati delle ONG locali, mentre il budget sanitario nazionale è sceso sotto l’1 % del PIL – meno della metà del già esiguo livello pre-golpe.

Questa strategia di “assedio dall’alto” ricorda l’Afghanistan talebano degli anni ’90: allora le sanzioni paralizzarono Kabul, ma la guerra aerea interna ridusse la produzione agricola del 40 % e trasformò un conflitto politico in emergenza alimentare cronica. Se la comunità internazionale resta spettatrice, le elezioni-farsa del 28 dicembre serviranno solo a legittimare un potere che usa la fame come arma.

“La fame non è un accidente naturale, ma la violazione organizzata del diritto a esistere” (Amartya Sen, 1999).

The Gist AI Editor

The Global Overview

Il drago tecnologico resiste

Nonostante le rigide sanzioni statunitensi volte a limitare l’accesso di Pechino alla tecnologia critica, Huawei e il suo partner produttivo SMIC (Semiconductor Manufacturing International Corp) continuano a fare progressi. Un’analisi della società di ricerca TechInsights ha rivelato la presenza di un nuovo processore avanzato, il Kirin 9000s, in uno smartphone Huawei, prodotto da SMIC con un processo a 7 nanometri (nm). Questo traguardo tecnologico segnala una crescente capacità di innovazione interna, mettendo in discussione l’efficacia a lungo termine dei controlli sulle esportazioni. Dal mio punto di vista, questo dimostra la resilienza e l’ingegnosità che possono scaturire quando gli attori del mercato sono costretti ad aggirare le barriere normative.

La sfida all’ordine stabilito

Il successo di SMIC è particolarmente degno di nota perché è stato ottenuto senza l’accesso ai macchinari di litografia ultravioletta estrema (EUV), considerati indispensabili per la produzione dei chip più avanzati e il cui export verso la Cina è limitato. L’azienda ha invece affinato l’uso di tecnologie DUV (litografia ultravioletta profonda) esistenti, un approccio più complesso ma efficace. Questo sviluppo non solo rappresenta una vittoria per l’autosufficienza tecnologica cinese, ma solleva anche interrogativi sulla strategia occidentale di contenimento tecnologico. La realtà è che l’innovazione trova spesso una via, anche nei contesti più restrittivi.

Implicazioni globali a catena

La capacità della Cina di produrre chip avanzati in autonomia avrà conseguenze significative sulle catene di approvvigionamento globali e sugli equilibri geopolitici. Mentre aziende come la taiwanese TSMC e la sudcoreana Samsung mantengono un vantaggio sui processi produttivi più all’avanguardia (sotto i 5 nm), il divario si sta riducendo. Questa progressione potrebbe accelerare la biforcazione degli standard tecnologici e intensificare la competizione nel settore dell’intelligenza artificiale e delle comunicazioni. Credo che un mercato globale più competitivo, con più poli di innovazione, possa in definitiva stimolare il progresso e offrire maggiori scelte ai consumatori.

Seguite i prossimi aggiornamenti su questo e altri temi cruciali nella prossima edizione di The Gist.

The European Perspective

Retromarcia Verde dell’UE?

Dalla Commissione Europea, sembra arrivare un inatteso segnale di pragmatismo. Stando a diverse indiscrezioni, Bruxelles si appresta ad ammorbidire il divieto totale di vendita di nuovi motori a combustione previsto per il 2035. L’ipotesi, che accoglie le pressioni dell’industria automobilistica tedesca e di altri paesi, suggerisce di non escludere a priori tecnologie come gli ibridi plug-in o i carburanti sintetici. Dal mio punto di vista, questa non è una sconfitta per l’ambiente, ma una vittoria per la realtà, che riconosce la necessità di una transizione tecnologicamente neutrale e meno dirigista, in grado di proteggere l’industria e l’occupazione senza imporre una sola via all’innovazione.

Commercio Globale in Sala d’Attesa

Mentre l’UE ricalibra le sue politiche interne, sul fronte del commercio internazionale la Francia frena. Parigi ha infatti chiesto di ritardare il voto cruciale sull’accordo di libero scambio con il blocco sudamericano del Mercosur, dopo oltre vent’anni di negoziati. La motivazione ufficiale risiede nella volontà di proteggere gli agricoltori europei da una concorrenza ritenuta sleale, ma questa mossa rischia di arenare uno dei più grandi accordi commerciali al mondo. Vedo in questo un riflesso delle tensioni tra la visione di un’Europa aperta e globale e le spinte protezionistiche nazionali che, a mio avviso, rischiano di isolarci in un mondo sempre più interconnesso.

Il Dilemma della Censura Digitale

Nel frattempo, nel mondo digitale, Meta finisce sotto accusa per quella che attivisti definiscono “una delle più grandi ondate di censura”. Oltre 50 organizzazioni globali, molte delle quali europee, che offrono consulenza sull’aborto e contenuti per la comunità queer, hanno subito restrizioni o la chiusura dei loro account su Facebook e Instagram. Questo episodio solleva interrogativi fondamentali sul potere smisurato delle piattaforme private di filtrare l’informazione e limitare la libertà d’espressione, anche quando si tratta di contenuti legali e di pubblica utilità.

Stabilità Politica ed Economia a Rischio

Sul fronte politico, la Bulgaria affronta l’ennesima crisi con le dimissioni del governo del primo ministro Rossen Scheljaskow, a seguito di vaste proteste contro la corruzione e la politica economica. Questa instabilità politica si inserisce in un quadro economico europeo complesso. In Germania, il prestigioso istituto Ifo ha rivisto al ribasso le stime di crescita per il 2026 allo 0,8%, segnalando come il motore economico d’Europa stia perdendo colpi a causa di burocrazia e infrastrutture obsolete.

Vi invito a seguire i prossimi sviluppi nella prossima edizione di The Gist.


Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.