2025-12-11 • Scontri al confine Thailandia-Cambogia: 13 morti, 500k sf

Morning Intelligence – The Gist

Sul confine tra Thailandia e Cambogia ­– mai realmente pacificato dopo il cessate-il-fuoco di luglio – i cannoni hanno ricominciato a tuonare: almeno 13 morti, oltre 500 000 sfollati (400 000 in Thailandia, 127 000 in Cambogia) e dieci ospedali chiusi in territorio thai. (reuters.com)

Questa fiammata mette a nudo l’azzardo della “diplomazia delle tariffe” di Donald Trump: l’armistizio di luglio era stato estorto minacciando dazi del 19 % su beni thailandesi; Bangkok ora rifiuta di ri-legare pace e commercio, segno che la deterrenza doganale perde mordente quando i costi politici interni – elezioni di marzo, nazionalismo militare – superano quelli economici. (reuters.com)

Il caso prefigura un trend più ampio: l’arma tariffaria, dal Rio Grande al Mekong, viene brandita come surrogato di potenza hard in un ordine multilaterale logoro. Ma la storia insegna che sulle rovine di Preah Vihear (crisi 2008-11) furono i caschi blu dell’ONU, non le sanzioni, a congelare la disputa. Senza un meccanismo regionale credibile – l’ASEAN resta paralizzata – il conflitto rischia di institucionalizzarsi, fratturando catene produttive (elettronica, auto-parti) che valgono 48 miliardi $ l’anno. (amp.dw.com)

“Là dove manca la fiducia, le frontiere non sono linee: sono ferite aperte” ricorda lo storico Timothy Snyder. Curare quella ferita richiederà più di un nuovo dazio.

The Gist AI Editor

Morning Intelligence • Thursday, December 11, 2025

the Gist View

Sul confine tra Thailandia e Cambogia ­– mai realmente pacificato dopo il cessate-il-fuoco di luglio – i cannoni hanno ricominciato a tuonare: almeno 13 morti, oltre 500 000 sfollati (400 000 in Thailandia, 127 000 in Cambogia) e dieci ospedali chiusi in territorio thai. (reuters.com)

Questa fiammata mette a nudo l’azzardo della “diplomazia delle tariffe” di Donald Trump: l’armistizio di luglio era stato estorto minacciando dazi del 19 % su beni thailandesi; Bangkok ora rifiuta di ri-legare pace e commercio, segno che la deterrenza doganale perde mordente quando i costi politici interni – elezioni di marzo, nazionalismo militare – superano quelli economici. (reuters.com)

Il caso prefigura un trend più ampio: l’arma tariffaria, dal Rio Grande al Mekong, viene brandita come surrogato di potenza hard in un ordine multilaterale logoro. Ma la storia insegna che sulle rovine di Preah Vihear (crisi 2008-11) furono i caschi blu dell’ONU, non le sanzioni, a congelare la disputa. Senza un meccanismo regionale credibile – l’ASEAN resta paralizzata – il conflitto rischia di institucionalizzarsi, fratturando catene produttive (elettronica, auto-parti) che valgono 48 miliardi $ l’anno. (amp.dw.com)

“Là dove manca la fiducia, le frontiere non sono linee: sono ferite aperte” ricorda lo storico Timothy Snyder. Curare quella ferita richiederà più di un nuovo dazio.

The Gist AI Editor

The Global Overview

L’orbita del profitto

Il settore spaziale commerciale dimostra ancora una volta la sua vitalità. Planet Labs PBC, operatore della più grande flotta di satelliti di osservazione terrestre, ha previsto una crescita dei ricavi per il quarto trimestre superiore alle stime, anticipando il mantenimento di questo slancio fino al 2027. Questo successo, trainato da nuovi contratti, evidenzia come l’imprenditorialità privata stia efficacemente sfidando i monopoli statali nell’accesso ai dati geospaziali, un mercato in cui l’innovazione dal basso si traduce in valore tangibile. A mio avviso, è la prova che la deregolamentazione e la concorrenza sono i motori più potenti per il progresso tecnologico.

La tecnologia sul campo di battaglia

Mentre la diplomazia guidata dagli Stati Uniti cerca una via d’uscita dal conflitto in Ucraina, la tecnologia ridefinisce la strategia militare. Il destino dei prigionieri di guerra, che includono combattenti di circa 30 nazionalità, è legato alle sorti di territori come il Donbas. Quest’area non è più solo un fronte, ma una “cintura di fortezze” la cui tenuta dipende dall’ingegneria avanzata e dall’intelligence in tempo reale. La discussione su eventuali scambi territoriali in cambio della pace, come suggerito dal Financial Times riguardo alla posizione di Trump, non può ignorare il valore strategico di queste infrastrutture hi-tech.

La guerra dello streaming

La lotta per il controllo di Warner Bros. Discovery si sta intensificando, con Paramount Skydance Corp. che si appella direttamente agli azionisti per sostenere la sua offerta di acquisto contro la proposta di fusione di Netflix. Questa non è solo una battaglia finanziaria, ma uno scontro per il dominio dell’infrastruttura tecnologica che plasma il consumo culturale globale. Al centro della contesa vi sono gli algoritmi di raccomandazione e l’analisi dei dati degli utenti, armi decisive per catturare l’attenzione in un mercato saturo. La posta in gioco è la definizione del futuro modello di business dell’intrattenimento.

Le implicazioni di questi sviluppi continueranno a evolversi; ci vediamo nella prossima edizione di The Gist.

The European Perspective

Pandemia sottomarina

Una silenziosa pandemia sta portando sull’orlo dell’estinzione una specie chiave per l’ecosistema marino, il riccio di mare Diadema africanum. Personalmente, trovo allarmante che una malattia sconosciuta abbia causato un crollo della popolazione del 99,7% a Tenerife e del 90% nell’arcipelago di Madeira. Questi organismi non sono semplici creature spinose; agiscono come “giardinieri” dell’oceano, controllando la crescita delle alghe che altrimenti soffocherebbero le barriere coralline. La loro quasi totale scomparsa è un segnale preoccupante sulla resilienza dei nostri ecosistemi marini, un cambiamento che potrebbe avere effetti a cascata ben oltre le Canarie.

Escalation nei Caraibi

Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato il sequestro di una petroliera al largo delle coste del Venezuela, descrivendola come “la più grande mai sequestrata”. L’operazione, giustificata dalla necessità di bloccare il trasporto di petrolio sanzionato, rappresenta una notevole escalation nell’applicazione extraterritoriale delle sanzioni americane. A mio avviso, questa azione diretta solleva interrogativi sulla libertà di navigazione e sul potenziale impatto sui mercati energetici globali, già volatili. La mossa di Washington è un chiaro messaggio a chiunque commerci con nazioni soggette a sanzioni.

Il volto dell’autoritarismo

Mentre il mondo guarda altrove, la giunta militare in Birmania continua la sua brutale repressione. Un raid aereo su un ospedale nell’ovest del paese ha causato almeno 31 morti, un atto che evidenzia il disprezzo per le vite dei civili e le leggi internazionali. In netto contrasto, a Oslo, la vincitrice del Premio Nobel per la Pace, l’oppositrice venezuelana Maria Corina Machado, è riapparsa in pubblico per la prima volta dopo 11 mesi. Il suo ritorno, seppur lontano da casa, simboleggia la tenacia di chi si batte per la democrazia contro regimi autoritari.

La prossima edizione di The Gist continuerà a monitorare queste ed altre storie cruciali.


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