L’America Preme sull’Acceleratore dell’IA
Mentre l’Europa dibatte, gli Stati Uniti agiscono. L’amministrazione Trump ha lanciato la “US Tech Force”, un’iniziativa che recluterà 1.000 ingegneri e specialisti per accelerare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e di altre tecnologie strategiche all’interno del governo. Il programma, della durata di due anni, vedrà questi talenti collaborare con colossi privati come Google, Amazon, Microsoft e OpenAI. Personalmente, vedo questa mossa come un pragmatico riconoscimento che la vera innovazione nasce dalla sinergia tra settore pubblico e iniziativa privata, un modello che l’Europa fatica ancora a replicare con la stessa agilità e scala.
Tregua Energetica (per Ora)
Una boccata d’ossigeno per le economie europee: il prezzo del gas naturale chiude in calo, attestandosi a 27,43 euro per megawattora. Questo dato si riferisce al mercato di Amsterdam (TTF), che funge da bussola per i costi energetici in tutto il continente. In termini pratici, un prezzo più basso si traduce in bollette meno onerose per le famiglie e costi di produzione ridotti per le nostre imprese, allentando la morsa dell’inflazione. Tuttavia, la stabilità è fragile, legata a doppio filo sia alle condizioni climatiche sia alle persistenti tensioni geopolitiche globali.
La Razionalizzazione dello Stato all’Italiana
In Italia, il Ministro dei Trasporti Matteo Salvini intende separare l’Anas, l’ente gestore delle strade, dalle Ferrovie dello Stato (FS), potenzialmente già nella prossima legge di bilancio. La logica, secondo Salvini, è che “il ferro con l’asfalto” rappresenta due “core-business” diversi che necessitano di gestioni autonome per essere efficienti. Anas, nel frattempo, chiude l’anno con un record di investimenti. Trovo interessante questo tentativo di specializzazione all’interno del perimetro pubblico, una mossa che potrebbe, in linea di principio, favorire una gestione più snella e mirata delle nostre infrastrutture.
Crisi al Louvre, Specchio di un Malessere
Parigi affronta lo sciopero a oltranza del personale del Louvre, che oggi ha tenuto chiuse le porte di uno dei musei più visitati al mondo. I lavoratori protestano contro il deterioramento delle condizioni di lavoro e la carenza di fondi e personale, una situazione che, a loro dire, compromette la sicurezza e l’esperienza dei visitatori. Questa crisi, che va oltre la semplice vertenza sindacale, solleva interrogativi sulla sostenibilità della gestione pubblica di tesori culturali di inestimabile valore in un’epoca di finanze statali sotto pressione.
Nuovi scenari si profilano all’orizzonte; li esploreremo insieme nella prossima edizione di The Gist.
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